Non è vero, ma (in fondo) ci credo. I proverbi e i detti popolari sono il precipitato dell'esperienza quotidiana collettiva, stratificata nei decenni e poi nei secoli. Ecco perché si dice che siano la saggezza dei popoli.
Uno tra i detti che si attagliano a questo faticoso 2008 è quello che lo definisce in base al giorno in più (il 29 febbraio) he ci ha dispensato: ANNO BISESTO, ANNO FUNESTO.
Petrolio alle stelle, crisi alimentare, terremoti cinesi, inondazioni, declino economico-sociale-culturale, monnezza regina, Italia pressocché eliminata dagli europei di calcio...
Non dico poi sul piano personale, tra problemi di salute (seri, seri, seri) di mia madre, cinquantanni che cominciano a pesare, amici e colleghi che se ne sono andati da questa terra matrigna.
A metà dell'anno, mi pare che sia passato già un anno e mezzo dal primo di gennaio e il 2007 (anno pure non brillantissimo, ma accettabile) mi pare lontano un anno-luce.
Da quanto posso ricordare, e aggiungere come granello d'esperienza personale alla sabbia della saggezza popolare, gli anni bisestili hanno sempre portato guai, grattacapi, lutti.
Razionalmente, mi rendo conto di dire una sciocchezza: in fondo gli anni bisesti sono un tributo necessario a una scelta eminentemente umana, di riforma del calendario; e lo stesso tempo è una convenzione, solo una banale, necessaria convenzione, perché in definitiva l'unico punto fermo è l'alternanza giorno-notte e la rivoluzione intorno al Sole, cioé i giri di valzer che la terra fa su se stessa e attorno alla sua stella.
Ma siccome anche la vita e le sue stagioni sono una convenzione (infanzia, adolescenza, gioventù, maturità, vecchiaia che altro sono se non lo sforzo di imbrigliare in categorie analitiche il flusso inesausto della vita, dalla nascita alla morte, dallo sviluppo dell'organismo al suo decadimento), allora, convenzione per convenzione, tanto vale credere che un anno sia una entità oggettiva, e che un anno irregolare, perché composto di un giorno in più, possa portare nella sua irregolarità germi patogeni propri, effetti irregolari e anomali della sua irregolarità.
Come che sia, sarà faticoso, credo, scollinare agosto e affacciarsi sulla discesa che porta al 31 dicembre senza altri guai, sperando che quest'anno bisesto abbia voluto accumularli tutti nel primo semestre e non disseminarli malignamente sino alla notte di San Silvestro.
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