Il piccolo Tommaso è morto, dunque, la sera stessa del rapimento ad opera di una banda di balordi che forse avevano immaginato un sequestro lampo per estorcere al padre i soldi depositati presso l'ufficio postale che dirigeva.
Difficile davvero immaginare la stupida bestialità di questi improbabili sequestratori che, spaventati, per zittire un bimbo che piange cercano prima di soffocarlo e poi lo uccidono con una badilata sulla faccia.
Inimmaginabile pensare alla callida freddezza di quel Mario Alessi che, già sospettato e indagato, si concedeva a interviste televisive sprezzando i rapitori e aggiungendo di aver solo una faccia, e forse che altri ne avevano due, e probabilmente lanciava messaggi al suo complice, o peggio cercava di rimestare nella pista investigativa che si era indirizzata al padre del bambino, alludendo proprio a lui, ad una possibile doppia vita di padre e pedopornografo.
Tre individui, due uomini e una donna, forse qualche altro complice, per una storia di straordinaria follia, come avrebbe detto Guccini "tra la via Emilia e il West", in quella bassa pianura padana umida di nebbia, torrenti, fiumi, di terra grassa concimata, di casolari e cittadine piccine, dove il sogno di una ricchezza rapinosa può far degenerare un sequestro da soliti ignoti in un dramma insopportabile.
E' l'Italia di provincia, è la provincia italiana, quella che si vorrebbe sana e produttiva e che produce anche i mostri, perché il male non ha solo il volto mefistofelico di Osama Bin Laden o del suoi accoliti, ma anche il viso banale e scialbo di un muratore quarantaquattrenne e della sua paffuta convivente, come nelle campagne di San Casciano Val di Pesa aveva anche il volto rubizzo del Pietro Pacciani e dei suoi squallidi compagni di merende.
La banalità del male, diceva Anna Arendth, e pensava ad Adolf Eichmann, il contabile dell'Olocausto.
La banalità del male quotidiano, non di quello destinato alle pagine dei libri di storia, ha il viso di questo cialtrone cinico: Mario Alessi, della sua compagna e di un suo alcolizzato pregiudicato compagno di merendine.
Le merendine rubate, per sempre, a Tommaso.
domenica, aprile 02, 2006
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1 commento:
la conosco bene quella pianura, ci sono nato. La pianura padana è piatta, ma così piatta che puoi vedere da 1000 m una pantegana che corre tra i ciuffetti d'erba. Continuando dritto per due km, poi ci trovi un albero e dopo 300 m un casolare diroccato e così via fino al pò.Perchè il panorama non cambia mai. Dopo un pò ti abitui. Li vivono persone che hanno fatto la loro fortuna con la terra e l'agroalimentare. Il loro stare in queste piccole isole felici li fa spesso diventare ottusi e non li fa vedere al di la del proprio naso. Spesso forse sono proprio le brutte storie come questa che dovrebbero aprire le menti di quella gente, tanto brava da una parte ma tanto chiusa dall'altra.
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